L'infanzia

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Emilio Tarabella nasce ad Azzano di Seravezza, alta Versilia, il 20 dicembre 1922. Il padre Gaetano appartiene ad una famiglia di cavatori, ma subito dopo la nascita di Emilio - il primogenito - decide di trasferirsi con la famiglia a Forte dei Marmi, in via Piave, dove, insieme alla moglie Maria Rosa, gestirà per alcuni anni una bottega di generi alimentari.

Emilio cresce in quella via – allora un viottolo di campagna – in cui tornerà ad abitare negli ultimi anni. Frequenta l'Asilo Infantile Giorgini, il parco delle Suore Canossiane, la Scuola Elementare Carducci di piazza Dante, recentemente costruita. Tra i numerosi ragazzi del quartiere, che ogni giorno, a piedi, fanno la spola tra via Piave, la scuola, il pozzo di piazza Garibaldi, il pontile caricatore, si distingue subito per la innata capacità di aggregazione e animazione, con iniziative talvolta originali, come quella dello strumento a percussione fatto con bottiglie riempite d'acqua a livelli crescenti per ottenere le note della scala musicale; oppure quella degli aerei di legno e celluloide fatti a modello dei bombardieri pesanti e portati per il paese da Emilio e i suoi coetanei, imitando con la bocca il rumore dei motori.

Terminate le elementari, frequenta il primo anno del ginnasio a Viareggio, dove si reca col tram. Nell'anno scolastico successivo (1934-35), per sopraggiunte difficoltà economiche - le clienti del negozio, mogli di marittimi con paga precaria, compravano a credito e non sempre erano in grado saldare il conto - Emilio deve rinunciare al tram e per qualche tempo va a Viareggio in bicicletta, ma poi è costretto a interrompere definitivamente quegli studi versi i quali si sentiva così portato. Tuttavia il suo desiderio di conoscenza trova altri canali: Gaetano, ragazzo del '99 (diventerà poi Cavaliere di Vittorio Veneto), uomo attento agli eventi della storia e della politica, porta in casa tutti i giorni uno o più quotidiani e Emilio li legge avidamente dalla prima all'ultima pagina; in seguito uno zio cannoniere di marina gli fornisce libri e manuali tecnici su navi, aerei, armi, macchine e motori; lui stesso, più tardi, richiede per posta i cataloghi delle case automobilistiche e motociclistiche; la mamma, che suonava l'organino a bottoni, gli trasmette l'amore per la musica e gli comprerà poi una vera fisarmonica a tasti; un altro zio gli insegna a suonare il mandolino.