Nel gennaio-febbraio 1986 Emilio registra presso la cancelleria del Tribunale di Lucca “L'Imbarcatello”, periodico mensile di informazione e folklore a carattere locale su Forte dei Marmi e la Versilia. Il titolo della pubblicazione, una variante tipicamente fortemarmina del vocabolo “imbarcadero”, fa riferimento a quell'antico luogo dove il trenino a vapore consegnava i marmi ai buoi dei “contadini del Ponte”, dove finiva il mondo delle ruote e cominciava quello delle vele (così si legge nella sua presentazione del primo numero, giugno 1986). Il piazzale del pontile caricatore era una sorta di ufficio di collocamento per braccianti, contadini e marinai, ma anche un ritrovo pomeridiano e festivo in cui tutto il paese si incontrava per discutere, salutarsi, scambiarsi notizie. La finalità del progetto editoriale di Emilio è proprio quella di far rivivere, attualizzandola, l'anima dell'imbarcatello: uno spazio di incontro e confronto tra tutte le componenti vitali della comunità.
Per la realizzazione tipografica utilizza il computer e i programmi di desktop editing, guadagnandosi un attestato ufficiale di pioniere del settore da parte della casa produttrice del software.
Nel maggio 1987 collabora con l'Associazione musicale “Corale Polifonica Forte dei Marmi” e contribuisce attivamente alla buona riuscita della “Rassegna Versiliese della Corali” (quinta edizione).
Nel 1988 scrive e realizza interamente al computer, per le Edizioni “L'Imbarcatello”, il libro “Noi, gente dal libro facile”, una auto-ironica e scanzonata, ma documentatissima dissertazione sulla lingua italiana, la punteggiatura e la voglia, che prima o poi prende tutti, di pubblicare su carta stampata le proprie esercitazioni letterarie.
Nel 1988 scrive l'inno ufficiale per il Complesso Bandistico cittadino “La Marinara”, diretto dal prof. Leonildo Viti. Emilio collabora col Complesso e ne promuove la conoscenza presso i giovani. Per coinvolgere anche le famiglie, fa cantare l'inno al Piccolo Coro “Ragazzi della Scuola Media” di Forte dei Marmi, con la direzione del prof. Viti.
Nel 1989, per le edizioni del mensile cattolico versiliese “Il Dialogo”, Emilio realizza, scrivendone anche l'introduzione, “Azzano: un Paese, una Pieve, una Montagna”, raccolta storico-documentaria a cura di Don Florio Giannini, suo compaesano.
Nell'agosto 1990 realizza, in piazza Garibaldi, la “Serata insieme”, un primo esperimento di quello che diventerà in seguito un appuntamento fisso di fine estate, prima in piazza Dante e poi nella pinetina “Pizzo del Giannino”. La serata, trasmessa in diretta da RadioForteDeiMarmi, vede la partecipazione del Sindaco Antonio Molino e di rappresentanti della Capitaneria di Porto, dell'Unione Proprietari Gestori Alberghi, dei Proprietari Bagni. Il pubblico interviene attivamente nel dibattito sui temi di attualità proposti dalle personalità presenti sul palco.
Nel 1991 Emilio scrive e pubblica, come supplemento alla rivista “L'Imbarcatello”, il libro “amare il Duce, il Papa e il Re”, che ripercorre la sua vita fino al secondo dopoguerra e, partendo dai dati autobiografici, offre una vivida descrizione della situazione storica e sociale della Versilia tra le due guerre. Il lavoro viene presentato il 22 maggio 1991 nella sala-teatro delle Suore Canossiane, con trasmissione in diretta su RadioForteDeiMarmi e interventi telefonici degli ascoltatori. La presentazione viene ripetuta nell'estate in piazza Garibaldi, in una serata dal significativo titolo “Da "Fischia il sasso" al Boogie-Woogie”, con la partecipazione di testimoni e coprotagonisti degli eventi narrati nel libro e di musicisti, tra cui Emilio stesso alla fisarmonica e al mandolino, che eseguono le canzoni di quegli anni.
Nell'estate 1992 realizza interamente, utilizzando innovative tecniche informatiche, un opuscolo illustrativo sulle manifestazioni culturali, sportive e di intrattenimento organizzate dall'Associazione Pro Loco Seravezza, tra cui la rassegna canora “Rosa d'Argento”, di cui Emilio è stato animatore negli anni '70-'80.
Nell'aprile 1993 collabora all'allestimento, nella ex-scuola media di via Michelangelo, della mostra di apparecchi radio del collezionista Andrea Bandelloni di Ripa di Versilia, con la visita della Principessa Elettra Marconi, figlia dell'inventore. Sull'argomento Emilio scrive, realizza e pubblica “Storia della Radio e delle Macchine parlanti”, un libro che unisce al rigore scientifico il calore di un racconto avvincente sui protagonisti e sulle vicende dell'evoluzione della radiofonia e della riproduzione sonora.
Nel 1993 scrive, impagina e pubblica “dal ponte di Forte dei Marmi”, una rassegna di vicende e personaggi veri e/o verosimili che ruotano intorno al pontile caricatore in legno nel periodo tra le due guerre. Emilio usa lo strumento del racconto, a volte cronaca, a volte invenzione, per descrivere un mondo ormai dimenticato di gente normale, che viveva in un grigiore quotidiano dove tutto era normale: dal sorriso alla miseria.
Nel 1997, su invito e con l'incoraggiamento della storica “Premiata Filarmonica dei Costanti” di Seravezza, scrive, progetta e realizza al computer “Enzo Ceragioli – un Musicista versiliese nel Mondo”, la biografia del celebre pianista, direttore d'orchestra, arrangiatore e compositore seravezzino. Il libro contiene fotografie, documenti rari e rievocazioni del mondo musicale versiliese dei primi decenni del Novecento. L'orizzonte si allarga, poi, a mano a mano che la carriera di Enzo Ceragioli si sviluppa, negli anni '40-'50, soprattutto a Milano, la capitale della musica nella radiofonia, l'editoria, la discografia, le grandi orchestre. In seguito il musicista è spesso in Versilia e il libro documenta i suoi interventi al “Gran Caffè Margherita” di Viareggio e le serate in suo onore a Seravezza.